Il Gargano è una terra dotata di un particolare fascino, non solo per la splendida natura e il mare cristallino, ma anche perché ospita luoghi mistici di grande valore.
Ne è un esempio Monte Sant’Angelo, celebre per il Santuario di San Michele Arcangelo, meta da secoli dei pellegrinaggi dei fedeli cristiani.
Secondo la tradizione, un ricco pastore aveva smarrito un toro e lo ritrovò, dopo alcuni giorni all’interno di una grotta. Decise di abbatterlo e scoccò un freccia per uccidere l’animale, ma inspiegabilmente la freccia tornò indietro ferendolo. L’uomo, sconvolto, si confidò con il vescovo del luogo, che ordinò a tutti tre giorni di penitenza. Al terzo giorno l’Arcangelo Michele apparve al vescovo e dichiarò la grotta luogo sacro, dal quale avrebbe protetto gli abitanti del posto.
Il Santuario ha origine dalla prima apparizione dell’Arcangelo Michele e nei secoli, sotto varie dominazioni, subisce continui cambiamenti, per raggiungere l’aspetto attuale e diventare meta di un flusso incredibile di pellegrini cristiani.
Nel XVII secolo diventa il centro più importante nel Gargano.
La struttura del Santuario è costituita da un livello superiore, che comprende la facciata ed il campanile, ed un livello inferiore al quale si accede tramite l’ampia e lunga scalinata di 89 gradini che conduce alla grotta, al museo devozionale e alle cripte.
Monte Sant’Angelo desta grande interesse anche per altri luoghi mistici e monumenti da ammirare, distribuiti sul tessuto urbano: il Complesso di San Pietro, formato dal Battistero di San Giovanni e dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, secondo polo legato al culto e alla devozione nella cittadina garganica; il Castello di Monte Sant’Angelo, imponente struttura che conserva ancora oggi il Torrione a carena e la Sala del Tesoro, probabilmente dedicata a feste e convivi nei tempi antichi.
Di grande interesse è anche il Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari, situato nell’ex convento di San Francesco, che conserva costumi, arazzi, arredi, attrezzi ed oggetti di artigianato e oreficeria, testimonianze della vita delle genti del Gargano.
Tra le costruzioni principali, indubbiamente da visitare, si ritrovano la Basilica di San Michele Arcangelo patrimonio Unesco e il Castello Svevo Normanno ma troverete tant’altro da visitare.
L'intera suggestione della sua storia si fonde con la consacrazione e le vicende di una chiesa dedicata nel 493 - secondo la tradizione - all'arcangelo Michele.
Il primo nucleo della chiesa sarebbe stato realizzato da Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, a ricordo della resistenza opposta vittoriosamente dalla sua città ad un'incursione barbarica, grazie alla apparizione dell'arcangelo Michele in una grotta del Monte. Secondo una più recente tradizione la chiesa sorse nella seconda metà del sec. VI su una più antica badia basiliana, nel quadro di una riorganizzazione politico-religiosa del ducato longobardo di Benevento, che fece della chiesa di S. Michele il santuario nazionale dei Longobardi del Mezzogiorno italiano.
Da quest'epoca perciò esso diventa meta di una intensa tradizione di pellegrinaggi che si è continuata fino ai nostri giorni.
Il Santuario di San Michele Arcangelo è nella Lista dei patrimoni dell’Umanità dell'Unesco e dal V secolo accoglie a Monte Sant'Angelo ininterrotti pellegrinaggi da tutto il mondo.
Si tratta di uno dei luoghi sacri all’Arcangelo più celebri al mondo, incastonato sul tracciato dell’antica Via Sacra Langobardorum. Sorge su un’altura, circondato dal tipico paesaggio impervio e verdeggiante del Gargano, dove la candida facciata accoglie i pellegrini con due grandi arcate, sovrastate da una nicchia con la statua di San Michele.
Dal vestibolo, si accede alla scalinata di 86 gradini che conduce alla Sacra Grotta, luogo delle apparizioni di San Michele e cuore del santuario. Qui si legge un’iscrizione con le parole dell’Arcangelo che consacrarono in eterno questo luogo mistico: “Dove si spalanca la roccia, lì saranno perdonati i peccati degli uomini”.
L’altare barocco del Santissimo Sacramento e quello della Vergine si aggiungono al magnifico altare maggiore dominato dalla statua marmorea che raffigura il Principe delle Milizie Celesti.
Il castello fu dimora di principi della signoria dell’Honor Sancti Angeli: fu di Rainulfo (conte di Aversa) e poi di Roberto il Guiscardo che, dopo aver cinto la città di mura, nell’XI secolo fece riedificare la parte più antica, la torre dei Giganti, di forma pentagonale, alta 18 metri e con mura spesse 3 metri.
La struttura venne assumendo importanza nella difesa del Gargano uno dei tre Castra exempta (privilegiati). Ospitò Federico II di Svevia e la sua prediletta, la contessa Bianca Lancia di Torino, e per questo presenta opere architettoniche in stile federiciano, imponenti, ma raffinate come testimonia la sala duecentesca del “Tesoro” con un pilastro centrale e volte ogivali.
L'abbazia di Santa Maria di Pulsano è un complesso monastico situato sul Gargano. I suoi eremi sono luogo del cuore FAI. L'8 settembre ricorre la festività della Madonna di Pulsano: i fedeli partono da Monte Sant'Angelo e raggiungono l'abbazia sul dorso di muli.
Il monastero ha anche una foresteria per ospitare un numero limitato di pellegrini per brevi periodi di ritiro.
Il Rione Junno è un quartiere millenario, pieno di piccole casette a schiera.
Le casette sono nate come rifugio per i pellegrini di San Michele e avevano la grandezza massima di 30 mt.
In passato erano abitate da nuclei familiari molto numerosi, fino a 10 persone.
Tutte le casette erano dotate di un sistema di cisterne che raccoglieva acqua piovana, utilizzata per uso domestico.
Il Rione Junno si trova in una posizione strategica per visitare le attrazioni principali di Monte Sant’Angelo.
Parcheggia l’auto e parti alla scoperta.
La Basilica di San Michele, il Castello e il M.E.T.A. sono distanti pochi minuti a piedi.
La cucina pugliese si caratterizza soprattutto per il rilievo dato alla materia prima, sia di terra che di mare, e per il fatto che tutti gli ingredienti sono appunto finalizzati ad esaltare e a non alterare i sapori base dei prodotti usati.
Anche se vi sono dei piatti comuni, le ricette variano da provincia a provincia, e talvolta, da città a città, così per esempio le ricette tipiche delle province di Taranto, Brindisi e Bari, adagiate sul mare, non sono uguali a quelle praticate nella provincia di Foggia, più collinosa, e di Lecce, più terragna.
Tante sono le ricette che presenta questa cucina, che ha poi una particolarità che la distingue dalle altre, di offrire piatti diversi in relazione alle diverse stagioni, così che durante le stagioni più miti, cioè in primavera e in estate, viene data preferenza alle verdure e al pesce, mentre nelle altre predominano i legumi, la pasta fatta in casa condita con vari sughi, da sola o combinata alle verdure o al pesce.